Pubblicato da: D&D | giugno 10, 2011

Bergen: ci imbarchiamo! Yuppi!

Dopo un ultimo giro in città, finalmente abbiamo visto la nostra nave, la Vesterålen (nome dell’arcipelago subito a nord delle Lofoten) e arrivati all’imbarco pieni di impazienza ed emozione … …abbiamo scoperto di essere stati inseriti in un gruppo di villeggianti italiani (NO!) e di doverli aspettare perché il capogruppo si è portato via le nostre carte d’imbarco (NOOOOOOO!) -ci siamo sentiti spiritualmente e materialmente molto vicini all’Urlo…

Finalmente sulla nave, la cena e uno sguardo ai fiordi e alle onde che scorrono via.

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Pubblicato da: D&D | giugno 10, 2011

Bergen

È una città che abbaglia per fascino e carisma (se non fosse alle volte sommersa dalla pioggia e sbatacchiata dal vento).

Quattro giorni di permanenza e 3 di ottenebranti pioggerelle. Un giorno di sol leone tanto che ci siamo sentiti un po’ norvegesi anche noi ad andare in giro in maglietta (dopo giorni in cui loro giravano quasi in maglietta e noi imbacuccati a più non posso).

La nostra stanzetta è una bella camera al piano terra di una casetta in legno di due piani abitata dalla simpatica famiglia di un archeologo della locale università è situata nella penisola che divide il porto della città in due porzioni assegnate al commercio o ai trasporti. Gran parte della lunga penisoletta è una zona pedonale è quindi molto piacevole muoversi senza pensieri girando, guardando, ascoltando. Oltre alla stanza abbiamo avuto accesso ad una cucina e ad una sala da pranzo (ampiamente sfruttate) direttamente fuori dalla nostra camera.

Dalla casa al porto e alla piazza centrale sono due passi veloci da fare beatamente.

Il porto e il centro sono affollati di turisti, ma anche di tanti Bergenesi che cercano di godersi ogni scampolo di non pioggia o di pioggia tanto leggera da farti domandare: ma piove? Poi gli occhiali bagnati ti dicono che si: piove.

Sulla piazza principale del porto e della città è insediato il mercato del pesce , in cui, per somme decisamente modeste alla qualità del pesce esposto, si può, come il signor Burns (memorabile puntata al ristorante-mattatoio), scegliere il pesce e farselo preparare.

Quasi ogni banco ha un ragazzo o ragazza italiano (e anche spagnolo, giapponese, russo?) che fa qui la stagione turistica proprio per comunicare con noi di passaggio.

Continuando la banchina del porto si finisce al Bryggen (antica zona commerciale di case e magazzini in legno addossati l’un l’altro e letteralmente sorreggentesi reciprocamente -guardate le foto per credere!). Questo piccolo quartiere ha un fascino che ti trasporta al commercio oceanico dei tempi dell’Hansa (1300-1600) ed è pervaso dall’odore resinoso e intenso dei legni nuovi e quello pacato e profondo delle tavole messe in posizione da secoli.

Il Museo del Bryggen è il più ricco al mondo di iscrizioni runiche trovate incise su centinaia di oggetti rinvenuti in recenti scavi sotto alcune di queste abitazioni andate distrutte in uno dei tantissimi incendi che hanno flagellato la città (era tutta di legno!!!).

La maggior parte di queste scritte riportano messaggi commerciali o preghiere, ma alcune, non molte, riportano lamenti o messaggi d’amore, invocazioni o esaltazioni della propria amata o del proprio amato (quella in foto riporta la scritta, in norvegese antico “Roma caput mundi” -mi sembrava appropriata- l’altra la famosissima incisione del profilo delle navi di una flotta vichinga).

Se ve lo state domandando la risposta è no: il nostro anello non riporta una di queste frasi, ma una molto simile rinvenuta in un paesetto vicino Goteborg dove passeremo.

Oltre alle incisioni runiche sono stati rinvenuti oggetti di ogni tipo appartenenti alla vita di tutti i giorni.

Poi a spasso per la città e la foto di Sara triste è perché la principale chiesa città è in restauro e chiusa…

Dopo qualche altro passo in città siamo saliti con una sorta di funicolare sul monte che sovrasta Bergen per godere dello spettacolo di tutto il fiordo e per vedere come la città si estendesse moltissimo nell’entroterra (è pur sempre la seconda città della Norvegia).

Ridiscesi al Bryggen per cena la foto della brocca, oltre alle pietanze, mostra come qui, anche se fuori fa freddo tu debba sempre avere acqua più che gelata (come esce dai rubinetti), così ci aggiungono ghiaccio (solo una delle molte volte che ce lo hanno fatto)…

Poi una ricostruzione di una antica chiesa in legno fuori città, il piatto fattoci preparare al mercato e un po’ di scene di vita; nell’ultima foto le due ragazze sono uscite, come molte altre, da una messa tenuta nella chiesa principale aperta della città tutte agghindate con un vestito tipico richiamante altri abiti tradizionali della comunità protestante (forse luterana) della città. Non l’abito più adatto per scendere la lunga scalinata sotto la pioggia.

Alle prossime: il nostro imbarco e il primo giorno di navigazione; le acque cristalline, il ghiacciaio e le aquile in caccia e tanto altro…

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Pubblicato da: D&D | giugno 8, 2011

Oslo – Bergen, ore 8:11 posto 120, finestrino

 Il 30 maggio siamo partiti, io e Sara, da Oslo diretti a Bergen.

Posto 120 (il mio) e 119 (il suo).

Purtroppo il treno questa volta non era dotato di connessione. Abbiamo sopperito con tante foto. O meglio: di seguito quello che io ho visto dal mio posto dall’entroterra del fiordo di Oslo, alle cime innevate dell’Hardangervidda, al fiordo di Bergen, passando per la caffetteria e i suoi strani incontri (e non ditemi che la mia foto in bianco e nero che guardo da una parte con un signore subito dietro che guarda dall’altra non potrebbe essere la copertina di un album blues-rap!!!). L’occhio per l’inquadratura è stato il mio, la mano e la capacità di cogliere il momento tutto di Sara.

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Non paghi delle foto ecco i links per 2 video che abbiamo caricato su youtube girati nei punti più freddi della traversata, nell’ordine in cui sono stati ripresi.

http://www.youtube.com/watch?v=W0uxI1WjHmw

http://www.youtube.com/watch?v=FcA1rKVTmwA

Il viaggio in treno è molto bello in sé, offrendo una incredibile varietà di ambienti da poter vivere e ammirare.

Se vedete la cittadina di Myrdal è quella in cui al ritorno ci fermeremo per prendere la ferrovia estrema fino a Flåm e ritorno, mentre a Geilo, sempre sulle montagne ci fermeremo per fare una escursione in montagna.

La qualità dei treni norvegesi è senza paragoni rispetto a qualunque mai preso fino ad ora.

Diteci diteci che pensate delle foto, se avete domande o curiosità.

 

Pubblicato da: D&D | giugno 8, 2011

News dal Kjøllefjord

  Ci siamo! Ci siamo ancora!!!

Finalmente riusciamo ad aggiornarvi con qualche news dallo Kjøllefjord (poco oltre Capo Nord …).

Il viaggio prosegue e, dopo aver raggiunto la punta più a nord, domani toccheremo l’ultima meta della nostra nave, la Vesterålen, e ultimo porto norvegese prima della Russia: Kirkenes. Dopo qualche ora di sosta partiremo per il tragitto di ritorno.

Di seguito alcuni posts sulle nostre precedenti tappe…

 

Pubblicato da: D&D | giugno 1, 2011

Pre partenza da Oslo 2

Riprendendo dal punto in cui ci eravamo fermati:

città peregrina” (il porto, il castello, una gazza proprio ladra e noi), “Oslo Fjorden e spruzzi di quotidianità” (un giro su di un autobus marino che collega le prime isolette del fiordo e l’antico monastero cistercense) e “Oslo di ripassaggio” (dettagli).

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Pubblicato da: D&D | giugno 1, 2011

Pre partenza da Oslo 1

In questo post poche chiacchiere e tante foto!

Troverete “scene di vita -incasa e città” (il primo bucato e la domenica di festa con banda musicale e bande di sorridenti bambini), “Munch Museet” (impressionante la forza che le opere trasmettono della vita tormenta di questo grande pittore), “Vigeland Park” (guardate per ammirare la plasticità delle opere).


 

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Anzi qualche chiacchiera la aggiungiamo …

Tra le tante cose che ti colpiscono di Oslo è quanto sia una città giovane, sia per età (da giovani diventano papà e mamme, da ancora giovani -secondo i nostri standard- continuano a godersi la città), che per mentalità (anche chi più giovane non è, si comporta, veste e muove con una freschezza a molti dei nostri grandi sconosciuta).

Le persone in là con gli anni con cui ci capita di parlare (ancora non abbiamo trovato qualcuno con cui non sia in grado di parlare inglese – per nostra fortuna) dimostrano educazione, saggezza, conoscenza, avvedutezza, ma non quel ripiegamento in noi stessi che spesso (ma non a tutti) pare colpirci col tempo …

La città cresce: in 7 anni di mia assenza hanno costruito un bellissimo e grande palazzo per l’opera cittadina direttamente nel fiordo collegato con uno spettacolare ponte, svariati grattacieli in quello che già allora si configurava come il nuovo avveniristico polo cittadino (e non brutti quadratoni alti, ma palazzi che si fondono, incastrano l’un l’altro e con la roccia, l’acqua e lo spazio). Sul lato più malandato (nel 2004) del porto nuovi palazzi e strutture al momento indecifrabili crescono tra il lavoro di gru, operai, carpentieri, ingegneri e architetti.

Dovunque vediamo giovani e giovanissimi al lavoro, spesso evidentemente part-time di pomeriggio, ma (pur non conoscendo i dati di disoccupazione) ci deve essere una buona mobilità sociale verso l’alto e non solo una erosione delle fasce medie verso il basso come da noi …

Alla seconda parte …

Pubblicato da: D&D | Maggio 31, 2011

Holmenkollen (Oslo)

Holmenkollen (Oslo)

Sull’Oslofjord troneggia la collina di Holmenkollen “famosa in ogni dove” per il gigantesco trampolino olimpionico da salto con gli sci! Detto questo per dovere di cronaca -è presente in ogni guida da noi consultata- e per ammirazione verso una struttura di acciaio e cemento gigantesca, noi abbiamo apprezzato molto di più il panorama che si gode dalla cima sulla città, sul fiordo e le sue isolette.

Abbiamo anche apprezzato la vista che si godeva dal ristorante, ma soprattutto la cena a base di salmone, renna e dolci locali.

La collezione di foto che vi mando, oltre ai paesaggi, è soprattutto nostra, ma che ci volete fare, siamo o non siamo in viaggio di nozze? 😉

Holmenkollen

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Pubblicato da: D&D | Maggio 31, 2011

Sempre più Oslo -3-

Ancora da Bergen, ancora immagini dalla città che abbiamo salutato per un po’ appena questa mattina …

Il Municipio nuovo e vecchio (il palazzo arancione dietro la fontana colla mano), il porto, noi che guardiamo …

Per la città e musei – situazioni (ancora)

 

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Pubblicato da: D&D | Maggio 30, 2011

Mamma mia! Il freddo è incinto!!! 2 – FOTO (da Bergen)

Salve a tutti e scusate il prolungato silenzio ma: sul treno tra Oslo e Bergen non funzionava la connessione e, arrivati a Bergen da dove scrivo, caricato un nuovo post con tante foto è imploso il sito o la connessione o boh… e si è perso tutto. Poi la spesa incombeva insieme a due passi nella penisola di Nordness in cui è situato il nostro b&b.

N.B. : in camera abbiamo acceso il riscaldamento!!!…

Intanto eccovi le foto dei primi giri a Oslo

Per la città e musei – situazioni (il secondo evidente gruppo è composto da foto scattate nell’ Historisk Museet)

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Pubblicato da: D&D | Maggio 28, 2011

Mamma mia! Il freddo è incinto!!!

Seconda giornata di “vadoafareungiroevederelecoseelagente”.

Abbiamo galoppato a piedi e bus colla nostra tessera elettronica che “a me non funziona mai!Uffa!!!” -Sara- e abbiamo visitato la DomKirke (duomo), aperta dal tardo pomeriggio e per tutta la notte, il Rådhuset (Municipio), il più brutto palazzo pubblico di Oslo -secondo loro- prima che costruissero la stazione centrale, il Parlamento, Gamle Aker Kirke (la chiesa in pietra più antica della città), l’Historiske Muset (il museo storico con una grande sezione vichinga- -immaginate il tempo che vi ho passato… – (il museo è pieno di diorami e non può non far pensare ad “Una notte al museo”), il Nationalteateret (dai su che si capisce cosa sia), Aker Brygge (zona portuale ed ex cantieri navali, riconvertiti a zona uffici-locali chic-tutto ultramoderno e ultrafighetto). Dato il clima fighettoso gli stessi locali, uomini e donne, sono usciti col minimo indispensabile addosso, ora: io avevo su di me più vestiti che nel giorno più freddo d’inverno romano. Va bene che arrivando da 30 gradi lo scotto del salto termico lo paghiamo, ma non esageriamo! In più c’era un vento gelido che tagliava le vene…

Quindi alla fine il Clima vero la faceva da padrone e gli indigeni camminavano con le mani in tasca, se ne avevano, cercando di scavarvi per andare più a fondo, tutti raggomitolati in insignificanti colletti o cercando di abbassare delle gonne “girovita” o avanzando meditabonde pensando alle calze inisistenti indossate, il tutto in un fuggi fuggi verso i focolari esterni dei locali o gli afosamente soffocanti ambienti interni o qualche suuuper alcolico…

La città è anche altro: la giornata ci ha mostrato una popolazione sempre molto attiva, giovane, ricca, ricchissima di donne incinte (ci aggiriamo su punteggi altissimi) e di mamme e papà in giro con bambini di ogni età, gite scolastiche in ogni dove con queste minuscole classi vocianti (gli unici a fare caos girando per la città) dolcemente infagottati in gilet catarifrangenti- uno spettacolo-! Tanta voglia di fare e di vivere la città con nuova arte -non conto più le nuove statue che abbelliscono le strade dalla mia ultima visita.

Oggi proveremo a visitare nuovi musei, ammirare parchi e vedere capolavori , a cercare di capire di più questi nostri simpatici cugini del nord e a non farci spennare come turisti.

Più tardi caricheremo anche delle immagini.

Alla prossima!

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